Romance storici #1

Oggi per quanto riguarda la rubrica da me inventata "Romance storici" (in cui recensirò tutti i libri di un' autrice di questo genere che riesco a trovare) vi parlo di "Una dolce vendetta" di Mary Balogh.
Titolo: Una dolce vendetta
Autore: Mary Balogh
Editore: Mondadori
Pagine: 283


TRAMA
Judith e Max, il marchese di Denbigh, sono stati fidanzati, ma lei ha interrotto la relazione, travolta dalla passione per un altro uomo. Ora che Judith è una giovanissima vedova con due figli, dopo un matrimonio infelice, Max ha l’occasione per vendicarsi, seducendola e abbandonandola, per farla soffrire come ha sofferto lui. Ma il desiderio di vendetta si trasforma a poco a poco in un sentimento che Max pensava di non provare mai più…


RECENSIONE

"Otto anni erano un lungo periodo di tempo. Sette anni e mezzo, a essere precisi. Di certo era cambiata. Aveva diciotto anni a quei tempi, appena uscita dalla scuola, fresca, timida, dolce, carina, non era mai stato capace di trovare le parole adatte per descriverla. Le parole l'avrebbero fatta sembrare insignificante, non differente da dozzine di altre ragazze che facevano il loro debutto in quella Stagione. Judith Farrington era diversa. O forse a lui era sembrata diversa."
Per scrivere questa recensione ho dovuto aspettare diversi giorni dopo aver finito la lettura. Questo perché, come mi succede per la maggior parte dei libri della Balogh, prima mi ci vuole del tempo per iniziare (perché per leggere questo genere devo essere nello stato d'animo giusto, dal momento che non ci sono molti colpi di scena, e invece abbonda la dolcezza) e una volta che lo finisco vorrei rileggerlo all' infinito. Questo libro, in particolare, inoltre, mi ha colpito più degli altri.
La storia è ambientata a Londra e nella villa del marchese a Denbigh nell' '800, anche se l'anno non è indicato, e precisamente nel periodo natalizio.
Judith, nell'anno del suo debutto nell'alta società, otto anni prima dell'inizio della narrazione, si ritrova fidanzata con il marchese di Denbigh, un uomo bellissimo ma anche distaccato e freddo. Spaventata dalle proprie reazioni, che crede di disgusto quando invece si tratta di attrazione, decide di scappare e sposare Andrew Easton. Purtroppo il matrimonio non si rivela idilliaco come lei sperava, scopre addirittura che il  marito l'aveva sposata a causa di una scommessa con degli amici. Andrew la lascia in campagna a badare alla casa mentre lui si dedica ai propri piaceri in città, finché durante una rissa non rimane ucciso.L'unico aspetto positivo del matrimonio sono i figli, Rupert e Katie, che sono veri e propri protagonisti del libro. Oltre a loro, è spinta a non rimpiangere la propria scelta per la forte antipatia che prova verso il proprio ex fidanzato, anche dopo otto anni. Quello che però lei non sa è che Max, la amava ed è rimasto profondamente ferito dal suo abbandono. Ed è proprio per vendicare il proprio cuore ferito che, quando Judith ritorna a Londra per partecipare alla Stagione, lui ha un piano per ferirla. Fa quindi parte del piano invitarla insieme ai figli e alla cognata, che l'ha accompagnata a Londra, nella propria villa di campagna per passare il Natale insieme. Quello che però non ha messo in conto è che non sempre l'amore sopito sparisce e che Natale è molto spesso sinonimo di magia.
"Non vi era nulla di paragonabile alla magia di quei giorni, pensò Judith. E ogni anno il miracolo si ripeteva. Persino in quegli anni trascorsi con la famiglia di Andrew, nonostante non fossero stati tutti colme di gioia, aveva percepito la magia del Natale. O forse magia era la parola sbagliata, santità forse era più adatto. E amore, gioia. Benessere, serenità, buona volontà. Tutti vecchi cliché. Ma i cliché non stonavano a Natale, erano sentimenti autentici."
 Quando si legge un libro ambientato a Natale nel periodo di Natale si è già immersi in quel clima di allegria, quando invece lo si legge in un periodo diverso si assaporano maggiormente degli aspetti che a volte vengono sottovalutati: stare in famiglia, i dolci fatti in casa, il freddo della strada in netto contrasto con il calduccio emanato dal camino.
La Balogh, col suo tipico modo di scrivere dolce e romantico, è la scrittrice perfetta per esprimere questi sentimenti.
Con Judith sono entrata subito in sintonia. L'ho ammirata molto per il coraggio di andare contro le convenzioni pur di cercare una vita felice e un matrimonio appagante e l'ho stimata ancora di più perché non cade nel vittimismo, anzi non si pente mai delle scelte fatte e cerca di guardare gli aspetti positivi della sua vita. Avrei tanto avuto voglia di uccidere Max quando decide di persistere nel portare a compimento il suo piano pur di distruggerla, anche se si rende conto di amarla ancora e che anche lei si è innamorata di lui. 
Carina anche la storia parallela della cognata di Judith, Amy, che dopo aver vissuto 36 anni in una famiglia che la scredita e la fa sentire inferiore, riesce finalmente a realizzare il proprio sogno.
Originale anche la scelta di dare una seconda possibilità ad alcuni orfani dei quartieri malfamati di Londra.
Un libro intenso, pieno di spunti interessanti, sviluppati al meglio, ma soprattutto pieno di speranza e di bontà, elementi che nei nostri giorni scarseggiano.

"Il bacio era durato pochi secondi. Dieci al massimo, pensò. Un'eternità. Il mondo si era capovolto. Le stelle, l'universo intero si erano rovesciati."
 IL MIO VOTO:




Commenti

Post più popolari